Ho appena girato, qualche ora fa, l'ultima pagina de La Cina in Vespa, di Giorgio Bettinelli.
Finisce cosí:
"E grazie, Hermes. Mio padre e mio figlio."
Un desiderio y una speranza, ed il gioco cinico del destino, che poche volte agisce veramente solo... peró spezza le speranze ed i sogni, ed i progetti, quando meno te l'aspetti, anche se in fondo, in fondo... lo vuoi.
Ascolto The increible String Band, The Big Huge (1996).
Sorseggio una Moritz Epidor, deliciosamente fresca.
Domattina volo a Cagliari.
Sveglia fra sei ore.
Che se n' fugge tuttavia.
Se non sei felice è colpa tua, e nessuno
è nato sotto una cattiva stella, semmai ci sono
persone che guardano male il cielo.
Affrettati lentamente, come il fulmine
che s'illumina la strada da solo;
le mure esterne di pietra possono
crollare, le mura interne della lontananza
non possono essere distrutte. E piú lontano
si va, meno si apprende
Giorgio Bettinelli, La Cina in vespa, Feltrinelli, pag. 345
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